domenica 19 aprile 2015

Le nostre osservazioni al "Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell'Adriatico" della Repubblica di Croazia

Il Comitato Bonifica Molfetta, in collaborazione con il Coordinamento No Triv - Terra di Bari, invia le proprie osservazioni al Ministero dell'Ambiente ed alle sette regioni che si affacciano sull'Adriatico, chiedendo il rigetto del progetto Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell'Adriatico della Repubblica di Croazia.






Oggetto: Osservazioni al “Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico” della Repubblica di Croazia. Richiesta di rigetto del progetto".


 ll sottoscritto Matteo d’Ingeo, in qualità di presidente-portavoce del “Comitato cittadino per la Bonifica marina a tutela del diritto alla salute e all’ambiente salubre”, di seguito denominato Comitato Bonifica Molfetta (CBM), registrato il 3 Aprile 2014 con il n. 8987/3, con sede in Via F. Campanella, 50, Molfetta (Ba), avendo come finalità statutaria “la tutela del diritto alla salute e all’ambiente salubre” e per conto del “Coordinamento No Triv  - Terra di Bari” espone quanto segue.

 Premesso che,

 - con nota del 14 gennaio e con successiva nota del 18 febbraio 2015, l’Italia ha manifestato alla Repubblica di Croazia l’interesse a partecipare alla procedura di VAS del “Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico”, come previsto dalla Direttiva 2001/42/CE e dal Protocollo VAS alla Convenzione di Espoo sulla valutazione dell'impatto ambientale in un contesto transfrontaliero (sottoscritto a Kiev nel 2003);

 - con nota del 26 febbraio la Repubblica di Croazia ha notificato all’Italia l’avvio delle consultazioni transfrontaliere;

 - il Piano e programma quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell'Adriatico che il Governo della Repubblica di Croazia ha emanato si riferisce alla ricerca e alla produzione degli idrocarburi che si trovano nel sottosuolo delle acque marine interne o del mare territoriale della Repubblica di Croazia, ossia nel sottosuolo della piattaforma continentale del mare Adriatico sino alla linea di demarcazione con i paesi confinanti, sui quali la Repubblica di Croazia, conformemente al diritto internazionale, esercita la propria giurisdizione e la propria sovranità;

 - il piano e programma comprende parte della piattaforma continentale e delle acque territoriali della Repubblica di Croazia, per una superficie di 35.883 km2, sulla quale si trovano 29 blocchi, laddove la grandezza di ciascun sito di ricerca varia da 1.000 a 1.600 km2. Il confine orientale dell'area della gara è una linea distante 10 km dalla costa e 6 km dalla linea esterna delle isole. I restanti confini dell'area della gara sono stabiliti in conformità con gli accordi internazionali stipulati con gli stati confinanti;

 - nel corso del periodo di ricerca saranno avviate attività di ricerca che comprendono, in particolare, l’esecuzione dei rilievi sismici in 2D e 3D e la perforazione esplorativa, come anche numerosi studi analitici il cui fine comune sarà quello di raccogliere dati geologici e geofisici per poter valutare nel modo più esatto possibile il potenziale idrocarburico ed accertare le strutture geologiche presenti;

 tenuto conto che 

 - in data 28.7.2014 il Comitato Bonifica Molfetta, nella persona del suo presidente, ha inviato le osservazioni all’istanza della società Global Petroleum (Allegato n.1) che si confermano integralmente;

 - in data 11.03.2015 il Comitato Bonifica Molfetta (CBM) e il “Coordinamento No Triv  - Terra di Bari” hanno inviato al Ministero dell’Ambiente le osservazioni alle integrazioni della società Global Petroleum  (Allegato n.2) che si confermano integralmente;

 - nel mese di Gennaio u.s. il “Comitato No Triv - Terra di Bari” ha diramato una nota stampa alla luce dell'annuncio del 2 gennaio 2015 del Ministero dell'Economia della Croazia in cui si comunicava che il governo di Zagabria aveva concesso 10 licenze per esplorazione e sfruttamento di idrocarburi in Adriatico; in quelle prospicienti le coste pugliesi, sulla stessa mappa (Allegato n.3) appare evidente che le concessioni nn. 25 e 26 della INA - Industrija Nafte dd ricadano in un'area segnalata da carte nautiche e da natanti come deposito di ordigni inesplosi; le prospezioni geofisiche che si vorrebbero condurre con tecniche Air-Gun (e simili), le future trivellazioni di pozzi provvisori e definitivi, probabilmente, non sono mai state messe in correlazione con le migliaia di ordigni bellici affondati nelle sottozone di cui si chiede l’indagine e nelle altre zone confinanti; anche in questo caso si presume che non siano stati valutati dalle società richiedenti i possibili effetti sinergici e cumulativi sugli ordigni bellici a caricamento chimico e convenzionale, sia delle onde sismiche prodotte dalle ispezioni con air-gun che dalle future perforazioni; e che non ci sia stata alcuna mappatura, prospezione e georeferenziazione degli ordigni inesplosi presenti in quella vastissima area sovrapposta o confinante, non solo con le zone d’indagine interessate dalle odierne richieste, ma anche di altre; 

pertanto riteniamo urgente comunicare quanto rilevato alle autorità italiane, a Codesto Ministero e a quello Croato, affinché blocchino l’inizio delle esplorazioni e indagini fino a quando i rispettivi Ministeri della Difesa, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico con la collaborazione degli organi militari non abbiamo verificato la pericolosità di una qualsiasi attività d’indagine per la presenza di ordigni bellici inesplosi in tutte le aree e di tutte le sottozone interessate alla ricerca di idrocarburi;

 - il 16 febbraio u.s. sulla pagina di Pesaro de “ il Resto del Carlino” è stato reso noto il contenuto di un esposto presentato alla Procura di Pesaro nel luglio 2014 dal presidente del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche (Allegato n.4) con cui si segnala la presenza al largo della costa pesarese di migliaia di bombe chimiche caricate ad arsenico e iprite, affondate dal Sonderkommando Meyer agli ordini di Hitler nell’estate del 1944 (Allegato n. 5); notizia di questo documento si trova nel libro di Gianluca Di Feo “Veleni di Stato”;

 - il problema della presenza di bombe inesplose interessa purtroppo tutto il bacino del mare Adriatico e quindi tutte le istanze di prospezione per la ricerca di idrocarburi presentate da tutte le società richiedenti anche oltre i confini italiani (Allegato n. 6) per cui i ministeri interessati dei vari paesi che si affacciano sul mare Adriatico devono necessariamente tener conto di questa ingombrante e pericolosa presenza;

 - il Senato italiano, con il ddl sugli ecoreati approvato nel mese di Marzo c.a., ha vietato l’utilizzo della tecnica “air gun”, o altre tecniche esplosive per le esplorazioni marittime, e prevede pene da uno a tre anni.


 Per quanto osservato, il “C.B.M. di Molfetta” e il “Coordinamento No Triv – Terra di Bari” chiedono alle SS.VV. di rigettare “Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico” della Repubblica di Croazia.

 Tale richiesta di rigetto si fonda anche sulla mancanza di una qualsiasi proposta di mappatura, prospezione e georeferenziazione degli ordigni inesplosi presenti in una vastissima area sovrapposta o confinante, non solo con le zone d’indagine interessate dalle odierne richieste, ma anche con le altre presenti in tutto l’Adriatico. 



 Molfetta, 19.04.2015






Molfetta, 19.04.2015

per il “Comitato Bonifica Molfetta” e 
per il “ Coordinamento NoTriv – Terra di Bari”

 Matteo d’Ingeo




foto di Rosanna Rizzi

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