mercoledì 17 settembre 2014

"La forza dei NoTriv è l'autonomia inclusiva"

Contributo di Felisiano Bruni per il Coordinamento NoTriv Terra di Bari.




La visita di Renzi a Bari, durante l’inaugurazione della Fiera del Levante, è subito diventata occasione di proteste e prese di posizione anche da parte di molti rappresentanti istituzionali. Questo dopo le dichiarazioni del Premier sulla necessità di “investire” nelle energie fossili e dando il benestare a attività di ispezione a scopo di trivellazione in quasi tutte le regioni meridionali. Segnalo la convocazione arrivata al Coordinamento NoTriv Terra di Bari e a molte realtà della società civile, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Puglia per presentare il “Documento a Renzi” proprio sul tema delle trivellazioni sulla costa, l'appassionato discorso di Vendola alla Fiera del Levante, prontamente fatto girare sui social network, in cui il Governatore dice:

"L’Italia ha bisogno di energia? Noi la produciamo in percentuali rilevanti, sia con i combustibili fossili che con le rinnovabili, nel fotovoltaico come nell’eolico come nelle bio-energie deteniamo il primato della produzione nazionale: noi offriamo un contributo straordinario al soddisfacimento del fabbisogno energetico del Paese. E quindi abbiamo il diritto di ribellarci alle trivelle in questa nostra striscia di mare, pensiamo che l’Adriatico non possa subire l’impatto di una sua mutazione in piattaforma energetica. Diciamo si alla generazione diffusa di rinnovabili, si alla solarizzazione delle città, si all’efficientamento energetico degli edifici. Diciamo no a ciò che ci toglie l’orgoglio di essere protagonisti del nostro sviluppo: la ricchezza non è nascosta sotto i fondali, la ricchezza è la costa, la pesca, il turismo, il colore del nostro mare." 

ed infine il post di Guglielmo Minervini, candidato alle primarie del centro-sinistra per le prossime elezioni regionali in Puglia, che sui social network scrive :

“La Puglia fa gola. 
Gira e tira. 
Ci mettiamo il gasdotto nel posto più bello, le trivelliamo il suo mare, le piazziamo un bel resort in un uliveto millenario tra i più suggestivi. 
E magari le tiriamo un altro po' di carbone, le aumentiamo il petrolio e sull'Ilva, troppo complicata, poi vediamo. 
Troppe mani si stanno allungando sulla Puglia. 
Mentre noi, in questi anni, abbiamo imparato a valorizzare l'ambiente e il territorio come la nostra unica risorsa per costruire sviluppo senza distruggere le radici. 
Queste primarie sono come un bivio. 
Tra un sud che decide e un sud che, come al solito, si fa decidere. Tra un sud che cammina in piedi e uno che si mette in vendita. 
Se volete tra futuro e passato. Interessi generali o interessi forti. Sviluppo ecosostenibile e solidale o sviluppo predatorio. 
Non poco. 
Occhio che non è una partita come le altre. Contano quello che si dice ma anche gli omissis, quello che non si dice. 
Ecco.” 

Sono interventi che, da una parte, tendono a rimarcare le distanze da scelte insensate ed impopolari da parte del Governo Centrale, e dall'altra cercano di catalizzare l'attenzione mediatica sull'evidenziazione della propria sensibilità ambientalista, sensibilità che però rientra rigorosamente sempre in un quadro di logica di profitto. Capisco bene che il centro-sinistra pugliese abbia bisogno di riscattarsi da alcune ambiguità (vedi AQP e Taranto), ma il risultato di questi interventi è, in modo oggettivo, che essi risultano avere una cattiva influenza sui processi di democratizzazione delle tematiche ambientali e di gestione delle risorse naturali, perché tali ingerenze danneggiano ogni tentativo di autorganizzazione e di obbiettiva indipendenza dei cittadini, ELEMENTI IMPRESCINDIBILI per la difesa dei beni collettivi. Come è giusto che sia, nelle esperienze assembleari del Coordinamento No Triv Terra di Bari non si sono registrati interventi e partecipazioni istituzionali. Tranne per alcuni casi, i rappresentanti istituzionali sono oggettivamente su un piano politico diverso e il loro peso mediatico è talmente ridondante che un comitato territoriale deve necessariamente fare i conti con le proprie forze (di solito sempre molto esigue) per ottenere un po' di visibilità. Proprio per questo un percorso “NO TRIV” per essere forte ed influente ha l'arduo compito di essere inclusivo ma al tempo stesso non può e non deve farsi travolgere dalla visibilità del personaggio o del partito politico.

                                                                Felisiano Bruni - Coordinamento NoTriv Terra di Bari
         

                                                                                         foto di Domenico Facchini - RumoreCollettivo
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