giovedì 13 novembre 2014

Lo “Sblocca-Italia” è legge. Ma in cosa consiste?



Lo Stato interviene autonomamente su temi come la produzione energetica e la salvaguardia ambientale, riducendo drasticamente lo spazio d’azione di enti locali e Regioni interessate dalle scelte nazionali, ricorrendo, eventualmente, al “commissario speciale”, di cui abbiamo già visto i risultati a L’Aquila  o all’Expo.

Per i progetti di prospezione, ricerca, estrazione d’idrocarburi, alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione e allo stoccaggio sotterraneo del gas è stato precisato che sono “d’interesse strategico, pubblica utilità, urgenti e indifferibili” (Art 36, 37, 38). 

L’obiettivo dichiarato è quello di raddoppiare le estrazioni nazionali di idrocarburi.

Per noi pugliesi questo significa che, verosimilmente, verrà dato il via libera a tutte le istanze di ricerca nei mari Adriatico e Jonico. Le multinazionali potranno tranquillamente trivellare le nostre coste, da Taranto alle Isole Tremiti, con effetti devastanti per l’economia locale (pesca e turismo soprattutto), modificando per sempre la bellezza dell’ ambiente marino (e non solo), con seri rischi per la nostra salute.


Ci riguarda molto da vicino anche ciò che lo Sblocca-Italia comporterà in Basilicata, regione già colpita dall’illusione del petrolio. Secondo diversi studi, l’attività d’ estrazione petrolifera sta inquinando l’invaso del Pertusillo, una fonte d’acqua che rifornisce anche l’Acquedotto Pugliese. Vi si registrano infatti grandi quantità d’ idrocarburi e metalli pesanti, come l’alluminio. In aggiunta a questo scenario, il progetto Tempa Rossa, fortemente voluto dalla Total, oltre alle trivellazioni a ridosso di una zona protetta, prevede che sia la raffineria Eni di Taranto a lavorare il petrolio grezzo (la Regione Puglia ha sciaguratamente già concesso i permessi per il potenziamento della raffineria con l’aumento delle emissioni). 
Ovvero, più cemento per allargare il porto cui attraccheranno le navi per portare via il petrolio e, soprattutto, aumento dell’inquinamento in una città già violentata dalla presenza dell’Ilva.


Il Coordinamento partecipa allo sciopero sociale del #14N per denunciare tali scelte e chiedere l’abrogazione degli artt. incriminati. 
Questo Medioevo della società contemporanea deve terminare!


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