mercoledì 18 marzo 2015

Abissi a prova di bomba


ENGLISH VERSION BELOW

Il Comitato Bonifica Molfetta ed il Coordinamento No Triv – Terra di Bari hanno inviato al Ministero dell’Ambiente le osservazioni alle integrazioni della Global Petroleum Limited rispetto alle quattro richieste di prospezione, ricerca e coltivazione d’idrocarburi in un tratto di mare che interessa molti comuni nell’area del nord e sud barese e del brindisino. 
Le osservazioni partono dalla richiesta del Ministero dell’Ambiente che ha chiesto alla società australiana chiarimenti sulla compatibilità tra le indagini che la Global Petroleum intenderebbe condurre con l’ausilio dell’air – gun e la presenza sul fondale delle zone interessate da ordigni bellici risalenti al secondo conflitto mondiale ed alla guerra in ex – Jugoslavia.
Nonostante le precisazioni della Global Petroleum circa la mancanza di precedenti sulla correlazione tra la presenza di ordigni bellici e simili operazioni di ricerca svoltesi nell’Adriatico, riteniamo che la cartografia ufficiale della Marina Militare, di cui il Ministero della Difesa (interpellato e non espressosi) è a conoscenza, indichi con precisione le zone interessate dalla presenza d’ordigni inesplosi e sia motivo sufficiente ad interrompere tutti procedimenti in corso.
Parimenti, il nostro governo dovrebbe subito confrontarsi con la vicina Croazia dove la politica locale ha concesso 10 licenze per l’esplorazione e lo sfruttamento degli idrocarburi nell’Adriatico, molte delle quali ricadono in aree interessate dallo stesso problema. 
La mancanza di precedenti in materia non deve legittimare l’azienda australiana e le altre operanti nell’Adriatico a condurre le proprie ricerche in siti ad alto rischio senza considerare il fattore umano. Anche solo l’innesco di una bomba, provocato dall’utilizzo dell’air gun, potrebbe produrre un effetto a catena devastante per il fondale marino e per l’incolumità in superficie di tutti coloro che dovessero trovarsi nelle zone scandagliate.
Dalla consultazione del sito del Ministero dell’Ambiente appare evidente il disinteresse politico delle amministrazioni delle città coinvolte e della Regione Puglia rispetto alle integrazioni della Global Petroleum, dato che nessuno di questi enti ha formulato, sino ad ora, proprie osservazioni che esprimano una posizione netta ed inequivocabile rispetto alle scelte politiche ed energetiche del governo centrale ed apportino ulteriori dati utili a bloccare i procedimenti in corso. Dopo il definitivo svuotamento del Titolo V della Costituzione e la progressiva perdita d’autonomia delle regioni su questioni basilari del presente e del futuro come l’energia, ci saremmo aspettati ben altra risposta ed attenzione. Fare proprie le osservazioni che abbiamo inviato al Ministero con una atto politico nei rispettivi consigli comunali ed in consiglio regionale, possibilmente, integrandole, rappresenterebbe un punto di partenza per recuperare il tempo perduto ed un minimo di dignità politica. 


Comitato Bonifica Molfetta 
Coordinamento No Triv – Terra di Bari
https://www.facebook.com/notrivterradibari


Allegato 2 alle Osservazioni inviate al Ministero in data 11/03/2015 da
Comitato Bonifica Molfetta e Coordinamento No Triv Terra di Bari

Allegato 5 alle Osservazioni inviate al Ministero in data 11/03/2015 da 
Comitato Bonifica Molfetta e Coordinamento No Triv Terra di Bari

Per leggere il testo integrale delle osservazioni scarica qui la versione completa.

Sul sito del Ministero dell'Ambiente è possibile prendere visione di tutta la documentazione relativa alla procedura di Valutazione Impatto Ambientale, comprese le nostre osservazioni protocollate in data 11/03/2015.



foto di Felisiano Bruni - RumoreCollettivo
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ENGLISH VERSION



Bombproof abysses
Comitato Bonifica Molfetta” and “Coordinamento NoTriv - Terra di Bari” have sent to the Ministry of Environment their observations reg. the integrations to the four requests of prospecting, exploration and production of hydrocarbons in the stretch of sea from Bari to Brindisi coast that Global Petroleum Limited has produced.
The comments start from the Ministry of Environment’s request of explanations to the Australian company regarding the compatibility between the investigations they want to lead in the Italian sea using the air - gun and the presence of seabed areas affected by unexploded devices dating back to the Second World War and to the Yugoslavian war.
Although Global Petroleum claims no correlation between the presence of devices and similar search operations that have taken place in the Adriatic Sea, we think the risk is real.
As a matter of fact the official map from the Navy indicates precisely the areas affected by the presence of unexploded ordnance; this is a sufficient reason to stop all pending proceedings. Besides the Ministry of Defense (which has already been consulted but has not released its opinion) is well aware of this map.
We also believe that our government should immediately confront with our neighbour Croatia, where local politicians have granted 10 licenses for the exploration and exploitation of hydrocarbons in the Adriatic Sea, many of which regard areas affected by the same problem.
The lack of accidents in this area should not legitimize the Australian company or other companies operating in the Adriatic Sea to conduct their own researches in high-risk sites without considering the human factor. The trigger of a bomb consequent to the use of the air gun could produce an after effect  which can be devastating for the seabed, the surface and the safety of people living in the plumbed areas.
From the Ministry of Environment website we regret noting an apparent disinterest of the involved administrations (for example in Apulia) for the integrations of Global Petroleum, since until now none of these entities has made comments expressing a clear and unequivocal position with respect to the choices and energy policies of the central government. There are not even further useful data that could be useful to stop the ongoing proceedings. We would have expected a completely different response to the final emptying of Title V of the Italian Constitution and to the progressive loss of autonomy of the Italian Regions, since they consider basic issues affecting the present and the future, such as energy. The decision to share the observations we sent to the Ministry with a political act in the respective city and regional councils and eventually integrating them, would be a starting point and would consent them to gain some time and to preserve political dignity.

Comitato Bonifica Molfetta 
Coordinamento No Triv – Terra di Bari


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