Il
Coordinamento “No Triv Terra di Bari”, formatosi a metà giugno
con una prima assemblea pubblica a Molfetta (Ba), a seguito della
pubblicazione sul sito del Ministero dell’Ambiente delle quattro
richieste della Global Petroleum Limited per ispezionare i fondali
alla ricerca d’idrocarburi con la tecnica dell’Air Gun
(http://www.va.minambiente.it/it-IT), ha svolto in questo mese e
mezzo un’intensa attività di coinvolgimento dal basso dei
cittadini e delle associazioni di categoria legate al mare.
L’obiettivo,
sin da subito, è stato quello di sensibilizzare la popolazione sui
rischi che le attività di ricerca nei fondali da Molfetta a Brindisi
possono arrecare alla flora ed alla fauna marina e sull’insensatezza,
oggi, di portare avanti una politica energetica nazionale basata
sullo sfruttamento delle risorse fossili.
Oggi
con la collaborazione del “Comitato cittadino per la bonifica
marina a tutela del diritto alla salute ed all’ambiente salubre”
nato a Molfetta, dell’ “A.B.A.P.” (Associazione Biologi
Ambientalisti Pugliesi, http://www.infoabap.it/) e dell’
Associazione “Mediterraneo No Triv” abbiamo inviato le
osservazioni al Ministero dell’Ambiente, ribadendo che le scelte
nazionali non tengono conto della storia naturale, economica e
sociale dell’Adriatico (oltre a sottovalutare la presenza in molti
punti della costa ed, in particolare, nelle zone d’ispezione per la
ricerca d’idrocarburi segnalate dall’azienda australiana, degli
ordigni bellici scaricati durante la Seconda Guerra Mondiale ed il
conflitto nel Kosovo).
Abbiamo
inviato queste osservazioni anche ai comuni interessati dalle quattro
richieste, ovvero, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Polignano,
Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi, San Pietro Vernotico e
Torchiarolo, chiedendo a sindaci e presidenti dei consigli comunali
di farle proprie tramite delibere di consiglio comunale ed inviarle
al Ministero dell’Ambiente entro la scadenza del 4 Agosto.
Riteniamo sia necessaria da parte delle istituzioni di queste
comunità una forte consapevolezza verso le scelte nazionali nel
campo delle politiche energetiche e della difesa dell’ambiente,
ribadendo gli effetti negativi sul piano culturale ed economico che
queste avrebbero sui territori coinvolti. L’autonomia decisionale
delle comunità in campo energetico ed ambientale non può essere più
messa in discussione come sta ormai avvenendo con i continui
tentativi di modifica dell’articolo V della Costituzione.
Il
percorso del Coordinamento “No Triv Terra di Bari” proseguirà
con altre assemblee pubbliche, dopo esser stati a Molfetta,
Giovinazzo, Santo Spirito e Bari, con lo scopo di creare un fronte
comune dal basso che si opponga a questi continui tentativi di
mettere in discussione l’ambiente e la salute per fare profitto.
Il nostro sarà un confronto continuo con gli altri comuni coinvolti e le realtà collettive o individuali che, in questi giorni (e ci auguriamo anche in futuro), si stanno mobilitando per portare alla politica centrale la loro voce.
Il nostro sarà un confronto continuo con gli altri comuni coinvolti e le realtà collettive o individuali che, in questi giorni (e ci auguriamo anche in futuro), si stanno mobilitando per portare alla politica centrale la loro voce.
Coordinamento
“No Triv Terra di Bari”
foto di Felisiano Bruni- RumoreCollettivo
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