lunedì 4 agosto 2014

Adesso tocca alle amministrazioni locali ed alla politica

Il Coordinamento “No Triv Terra di Bari”, formatosi a metà giugno con una prima assemblea pubblica a Molfetta (Ba), a seguito della pubblicazione sul sito del Ministero dell’Ambiente delle quattro richieste della Global Petroleum Limited per ispezionare i fondali alla ricerca d’idrocarburi con la tecnica dell’Air Gun (http://www.va.minambiente.it/it-IT), ha svolto in questo mese e mezzo un’intensa attività di coinvolgimento dal basso dei cittadini e delle associazioni di categoria legate al mare.

L’obiettivo, sin da subito, è stato quello di sensibilizzare la popolazione sui rischi che le attività di ricerca nei fondali da Molfetta a Brindisi possono arrecare alla flora ed alla fauna marina e sull’insensatezza, oggi, di portare avanti una politica energetica nazionale basata sullo sfruttamento delle risorse fossili.

Oggi con la collaborazione del “Comitato cittadino per la bonifica marina a tutela del diritto alla salute ed all’ambiente salubre” nato a Molfetta, dell’ “A.B.A.P.” (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi, http://www.infoabap.it/) e dell’ Associazione “Mediterraneo No Triv” abbiamo inviato le osservazioni al Ministero dell’Ambiente, ribadendo che le scelte nazionali non tengono conto della storia naturale, economica e sociale dell’Adriatico (oltre a sottovalutare la presenza in molti punti della costa ed, in particolare, nelle zone d’ispezione per la ricerca d’idrocarburi segnalate dall’azienda australiana, degli ordigni bellici scaricati durante la Seconda Guerra Mondiale ed il conflitto nel Kosovo).

Abbiamo inviato queste osservazioni anche ai comuni interessati dalle quattro richieste, ovvero, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Polignano, Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo, chiedendo a sindaci e presidenti dei consigli comunali di farle proprie tramite delibere di consiglio comunale ed inviarle al Ministero dell’Ambiente entro la scadenza del 4 Agosto. Riteniamo sia necessaria da parte delle istituzioni di queste comunità una forte consapevolezza verso le scelte nazionali nel campo delle politiche energetiche e della difesa dell’ambiente, ribadendo gli effetti negativi sul piano culturale ed economico che queste avrebbero sui territori coinvolti. L’autonomia decisionale delle comunità in campo energetico ed ambientale non può essere più messa in discussione come sta ormai avvenendo con i continui tentativi di modifica dell’articolo V della Costituzione.

Il percorso del Coordinamento “No Triv Terra di Bari” proseguirà con altre assemblee pubbliche, dopo esser stati a Molfetta, Giovinazzo, Santo Spirito e Bari, con lo scopo di creare un fronte comune dal basso che si opponga a questi continui tentativi di mettere in discussione l’ambiente e la salute per fare profitto. 


Il nostro sarà un confronto continuo con gli altri comuni coinvolti e le realtà collettive o individuali che, in questi giorni (e ci auguriamo anche in futuro), si stanno mobilitando per portare alla politica centrale la loro voce.


Coordinamento “No Triv Terra di Bari” 



     foto di Felisiano Bruni- RumoreCollettivo
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