L’assemblea pubblica NOTRIV del 18 agosto scorso, tenutasi in
piazza Ferrarese a Bari, ha visto la presenza di diversi comitati e collettivi,
nonché di molti singoli e singole. Si è descritto lo stato dell’arte: le nove concessioni per le prospezioni
geosismiche nei nostri mari sono ormai trascritte in Gazzetta Ufficiale.
Benché Puglia e Calabria abbiano
fatto ricorso al TAR del Lazio
contro tali procedimenti, è evidente che si tratti del minimo indispensabile che le istituzioni regionali potessero fare.
In primis, perché il ricorso non è un atto di indirizzo politico, ma
semplicemente una contestazione della procedura amministrativa, ed in secondo
luogo, perché nessuno assicura che il TAR (specialmente alla luce del
Decreto“Sblocca Italia”) possa
esprimersi in maniera favorevole. Del resto, il caso del rigetto del ricorso
sulla Tap parla chiaro.
Serve quindi un atto più forte e
concreto, che potrebbe essere l’adozione
da parte di almeno cinque consigli regionali, di una delibera volta a
indire un referendum popolare per
l’abolizione dell’art. 35 del Decreto
Sviluppo, che riguarda i procedimenti in mare entro le 12 miglia. Tale provvedimento da un lato ha vietato le
attività petrolifere in mare all’interno delle 12 miglia dalla costa ma
dall’altro ha fatto salvi i procedimenti in itinere, rilanciando di fatto
alcuni progetti molto impattanti. Pertanto in questo caso il tema del
referendum sarebbero i procedimenti in corso in mare all’interno delle 12
miglia per le quali non si è pervenuti ancora alla definizione del
provvedimento di autorizzazione finale. Non dimenticando quanto emerso dal
documento sottoscritto, tra le altre realtà, dal Coordinamento No Ombrina 2015, in cui si propone di allargare la
consultazione referendaria anche agli artt.
37 e 38 dello Sblocca Italia, riguardanti nello specifico l’estrazione di
idrocarburi liquidi e gassosi ed il titolo
concessorio unico.
Purtroppo i tempi sono davvero
strettissimi: la dead-line per indire un’eventuale consultazione referendaria che si attui nella primavera 2016 è il 30 settembre prossimo. Il governatore Emiliano,
dopo settimane di chiacchiere e spacconate, ha infine chiarito di non avere la
volontà di fare questo passo, dichiarando che il “referendum chiesto dalle
Regioni apre scontro istituzionale con Governo assai dannoso per tutti” (TW,
16/08/2015). Anche la stampa regionale non ha ben inteso il senso delle
rivendicazioni verso la mobilitazione del 18 settembre, preferendo rimanere
sulla posizione dell’indizione di un tavolo istituzionale.
L’assemblea ha infine deciso di
promuovere una manifestazione
interregionale (il 18/08 a Bari erano presenti anche realtà lucane) per il 18 settembre presso la Fiera del
Levante, in concomitanza con la Conferenza delle Regioni del Sud, indetta
dai governatori sul tema delle trivellazioni in mare.
Attraverso una mobilitazione
partecipata e costruita dal basso, l’obiettivo è premere sulle istituzioni
affinché indicano il referendum. Non
siamo alla ricerca di un tavolo istituzionale sterile (Emiliano, Pittella e
soci sanno benissimo quali siano le richieste dei movimenti NoTriv), ma
vogliamo costruire una mobilitazione in
grado di esprimere dei rapporti di forza tali da condurre ad un risultato
certo. È evidente che, dopo l’esperienza dei referendum per l’acqua pubblica, con
una straordinaria vittoria dei movimenti ed una successiva mancata applicazione
dei quesiti da parte delle istituzioni, non ci sia troppa fiducia nei confronti
dell’arma “consultazione referendaria”:
alcuni interventi erano molto critici a riguardo, ma è anche vero che al
momento, dal punto di vista procedurale, l’ottenimento dello stesso è l’unico mezzo
per bloccare un ingranaggio che sembra
girare piuttosto velocemente.
Ovviamente serve anche un lavoro
di informazione capillare attraverso
volantinaggi, momenti di piazza e tutte le altre forme di comunicazione che
possano venire in mente. Ogni gruppo locale si impegnerà sui propri territori.
Nei prossimi giorni (dobbiamo
essere davvero molto celeri) verranno discussi nella mailing list Piattaforma e percorso della manifestazione, lanciando
altri eventi territoriali di preparazione.
Prossimi appuntamenti:
- il 26 agosto è convocata un’assemblea/manifestazione in Piazza Caduti a Barletta, alle ore 19.30;
- il 30 agosto è convocata l’assemblea della Rete Pugliese “No petrolio” a Monopoli presso la Sala riunioni del Carmine, alle ore 18:00;
- altre assemblee sono in procinto di essere convocate a Taranto e Molfetta.
Il 12 settembre invece è stata
convocata un’altra manifestazione autonoma con diverse realtà ambientaliste
(“No Renzi Day”) ed anche Cobas ed altri movimenti costruiranno qualcosa per
quella data.
La mobilitazione NOTRIV contro trivellazioni a terra e in mare, in cui
far confluire l’adesione dei gruppi regionali e locali che parteciperanno o
porteranno il loro contributo, è venerdì
18 settembre presso la Fiera del Levante.
Adesso serve costruire una piattaforma condivisa con pochi punti
su cui fissare l’attenzione che siano spunto per proseguire la mobilitazione
anche dopo settembre, senza cristallizzarsi solo sulla questione referendaria,
ma riprendendo il tema dello Sblocca
Italia e sviluppandolo.
Aderiamo numerosi al 18 settembre e diffondiamo le
informazioni in tutti i luoghi pubblici!
foto di Rosanna Rizzi
Siamo promotori del Copyleft, quindi puoi usare le immagini
citando, però, la fonte e l'autore.
Nessun commento:
Posta un commento